Continuo a leggere l’accusa secondo cui la sinistra ha perso il contatto con i suoi elettori perché si è dedicata troppo ai diritti “cosmetici”, come quelli di noi gay, a scapito di quelli reali. “Più bandiere rosse, meno bandiere arcobaleno“.
Il problema di questa analisi è che inverte causa ed effetto. La sinistra italiana infatti possiede zero cultura dei diritti civili, in passato bollati come “sovrastrutturali”. Se ne ha parlato in passato, come nei casi di aborto o divorzio, è stato perché pungolata dalle destre laiche, come radicali o liberali. I comunisti erano infatti convinti che “Gli italiani non erano pronti” per quei temi… il che voleva solo dire che loro non erano pronti allo scontro culturale che quelle battaglie richiedevano.
Come è stato possibile allora che esista oggi questa impressione secondo cui la sinistra pensa “solo” a questioni come il matrimonio gay? Appunto, perché si ama invertire causa ed effetto, per nasconderne le colpe. Ciò che ha fatto la sinistra è stato infatti abbracciare il “pensiero unico” e la sua tesi secondo cui “There is no alternative” al capitalismo e al neoliberismo. E’ inutile discutere di economia, esiste un unico sistema economico immaginabile, quello esistente, e compito della sinistra è spiegare al popolo bue perché esso sia tale.
Ma la sinistra è, tradizionalmente, la parte politica del cambiamento, mentre l’economia è l’argomento che da solo condiziona la quantità massima di scelte possibili nella nostra vita. Una volta tolta l’economia al fronte del cambiamento, cosa gli resta da discutere?
Esatto.
I cambiamenti cosmetici. Quelli che al neoliberismo non fanno alcun danno, come i matrimoni gay. Che, per dire, in Regno Unito sono stati approvati non dalla sinistra, ma dai Conservatori. E che in Italia la sinistra non ha affatto approvato, contrariamente a quanti molti credono.
La Cirinnà è infatti una pessima legge, approvata non certo per generosità, ma perché dopo due decenni di ammuìna e rimandi, la sinistra al governo stava sotto la spada di Damocle delle sentenze della Corte Costituzionale e della Corte Europea dei diritti dell’ Uomo.
Senza contare le sentenze di tribunale, che di fatto avevano già cambiato il quadro giuridico italiano.
La Cirinnà è stata solo una toppa utile ad impedire che lo strappo causato da tali sentenze si allargasse ulteriormente, fino alla piena uguaglianza di diritti (che oggi NON esiste)
In altre parole, le tematiche lgbt e quelle simili, come i #migranti, sono state usate strumentalmente per un’opera di pinkwashing nel momento in cui la sinistra aveva disperato bisogno di mostrare che “diceva qualcosa di sinistra”.
Ma il jobs act non lo hanno voluto o votato i gay. Lo hanno voluto gli elettori “di sinistra” che non hanno mai avuto le palle necessarie per decidere di smettere di votarne i rappresentanti politici, perfino quando si chiamavano Binetti o Ichino o Adinolfi.
Se, come disse Lenin, “L’antisemitismo è il #socialismo dei cretini“, allora “L’omofobia è l’antisemitismo dei socialisti“.
O sedicenti (molto, sedicenti) tali.