Non esistono razze, esistono solo culture

Sul razzismo il caso della senatrice statunitense Kamala Harris racconta più che cento volumi.

Il punto importante da capire nel dibattito sui razzismi è che non esistono razze umane, solo culture. Possiamo se lo vogliamo (e razzista è esattamente chi lo vuole, e tanto) definire “razza” una cultura (come l’ebraismo), oppure un grado di albedo (riflettività ai raggi solari) della pelle (come quello dei neri o dei bianchi), ma nessuna di queste cose fa una “razza”. E non per caso, dato che esiste una sola razza: quella umana.

 

Quello che fa differenza è la cultura. È parlare un’altra lingua (“bar-bar-o” vuol dire etimologicamente “balbettante”) o mangiare un altro cibo (“macaronì” o “spaghetti” gli italiani, “crucchi” i croati al servizio degli austriaci che chiedevano “kruh“, ossia pane; “crauti” i tedeschi, “frogs” i francesi…) vuol dire essere “alieno”.

 

Kamala Harris è figlia di un nero giamaicano e di una donna dell’India. Intende candidarsi alle primarie, ma la comunità nera americana le ha messo un altolà: sarà anche cittadina americana, sarà anche di colore, ma non è “afroamericana”. Come se la Giamaica stesse sul continente Marte e lei fosse un’aliena.
Appunto…
Ma aliena Kamala Harris lo è davvero. Perché non esistono differenze di razza, solo differenze di cultura. E i neri americani ce lo stanno mostrando nel concreto: nero non è chi ha la pelle nera, ma chi condivide la storia della comunità che definisce se stessa in quanto nera.
Si noti come il discorso valga anche per Obama. Suo padre era africano (del Kenia), non afroamericano. È stato esattamente per questo che i bianchi americani, che “non hanno mai perdonato ai neri di essere stati i loro schiavi” (cit.), lo hanno potuto votare.
Perché non era “davvero” un negro. Era solo “di colore”.
Proprio come Kamala Harris.

P.S: Per chi legge l’inglese, un paio di articoli sul dibattito in corso:
Kamala_Harris_official_photo_(cropped)
La foto di Kamala Harris è tratta dal sito del Senato Usa via WikiCommons, come tale no copyright per gli usi legittimi.

 


2 pensieri su “Non esistono razze, esistono solo culture

  1. Buongiorno dottor Dall’Orto,

    da lettore sporadico e silenzioso di questo suo blog, non riesco a non provare perplessità di fronte al dibattito sull’esistenza o meno delle razze umane. Il termine razza è semplicemente un vocabolo della lingua italiana, come tale il suo significato merita una definizione rigorosa, qualora lo si voglia adoperare. Non so sinceramente quali categorie e termini vengano utilizzati oggigiorno da chi si occupa di classificazione delle specie animali, ma non mi pare che “razza” sia tra queste. Da quest’ambiguità ne consegue che il concetto, già di per sé sfumato, divenga arbitrario.

    Al netto di convenzioni culturali che, timorose di alimentare un eventuale razzismo politico, tendano pudicamente ad evitare questo vocabolo, che ci sarebbe di sbagliato, in punta di teoria, a definire una razza come quel concetto informale per cui una popolazione sufficientemente isolata per tempi sufficientemente lunghi tenda a sviluppare (oltre alla propria cultura) caratteri fisici pressoché omogenei? Nessuna conseguenza di natura politica, un mero dato osservativo

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    1. Il termine razza nel linguaggio scientifico indica una distanza tra due specie con caratteristiche precise. L’uomo al momento ha una sola razza. Un termine adatto all’accezione di razza che tu intendi è in realtà etnia, che tiene conto anche degli elementi culturali, che sono i più importanti. Il termine razza sembra riferirsi a qualcosa di biologico il quale però non esiste.

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