Katye Montgomerie è una transattivista e una Internet celebrity. Il suo stile molto aggressivo e molto dogmatico non la rende certo amabile.
Tuttavia nei giorni scorsi ha scritto una cosa che non cessa certo di essere vera solo perché l’ha scritta lei: che i genitali del/la partner costituiscono un aspetto importante dell’attrazione sessuale e dell’orientamento di una persona (immagino stesse parlando di sé, ma non importa, ha detto una cosa vera).
Il punto è che è stata immediatamente sbranata come “transfobica” da uno sciame di zanzarini aderenti al culto trans, che le hanno riservato lo stesso trattamento che lei ha riservato per anni alle donne “Terf”.
Non contate mai sul fatto che io non vi dica “io ve l’avevo detto”, perché io ve l’avevo detto 😁, però una volta toltami la soddisfazione, non posso non ribadire che la nostra battaglia non è e non può essere contro le persone trans e i loro diritti civili e umani, ma può essere solo contro un culto fanatico.
Quindi se Katye, istruita dall’esperienza, aprisse gli occhi sulla setta di fanatici in cui si è infilata, dovrebbe esserle dato il “benvenuta fra noi”, lasciando perdere il passato. La “cancel culture” è ciò che combattiamo, non ciò che proponiamo.
Premesso questo, suggerisco la lettura del thread qui linkato per gli interessanti commenti, in genere contenuti e civili, a parte un tocco di inevitabile schadenfreude.
Sembra che la pustola sia finalmente maturata del tutto e si sia rotta, un avvenimento che è il primo passo per la guarigione. Siamo di fronte agli effetti misurabili della maturazione di una prima generazione di giovanissimi sui social, a scapito dei contatti “IRL” (“nella vita reale”).
Come giustamente commenta più di una persona, solo chi non ha mai avuto esperienze sessuali in vita sua può credere fermamente che i genitali del/la partner siano irrilevanti per l’attrazione sessuale. La quantità di teenager che arriva vergine alla maggiore età negli Usa sta crescendo, non diminuendo.
I dati per iniziare a capire e discutere delle ragioni del fenomeno li abbiamo, grosso modo, ormai.
E se qualcuno mi chiedesse perché dovremmo farlo, risponderei che basterebbe leggere ciò che scrivono questi ragazzini e ragazzine. Stanno oggettivamente male, e lo gridano. Basta scorrere su facebook l’account stalker “Giovanni Dall’Orto cazzo vuoi non sei mia madre” o il suo clone “Il tizio CisHet che ti insegna come essere LGBTQ+“, per vedere la sofferenza umana che grondano. Tutti li odiano, tutti li disprezzano, tutti li opprimono, tutti li perseguitano, tutti li cancellano, tutti hanno la fobia di quel che sono – (specie “i vecchi”), nessuno li capisce, nessuno li ama – (eccetto i loro coetanei che vestono e parlano come loro). Odiano il loro corpo e vorrebbero averne un altro.
Il tutto riassumibile in una parola sola: adolescenti. Anche se poi magari il loro corpo ha 21 o 25 anni….🙄