“Il concetto di gay è superato”. Meglio le terapie riparative…

Date un’occhiata a questo video di Kelly Cadigan, che viene da “Tiktok”.
https://x.com/audrawrongspeak/status/1802366856294006876

Chiariamo subito che il problema con la persona che ha creato questo video non è che si identifichi come transgender, bensì che le sue capacità di giudizio sono gravemente compromesse, in qualunque modo si identifichi. Lo sarebbero state anche se avesse fatto le stesse identiche affermazioni come gay, per dire.

L’idea di castrare l’intera popolazione gay, di usare la transizione come “terapia riparativa”, perché “il concetto di gay è superato” e “perché mai insistere a essere diversi, quando il progresso della medicina ci consente di essere normali?” è, LETTERALMENTE, la visione e la motivazione del regime islamista dell’Iran. Dove l’omosessualità maschile è punita con la condanna a morte, mentre la “transizione” chirurgica a “donna” (sic) è non solo libera, ma incoraggiata dallo Stato, che copre tutte le spese.

Quando leggerete, sempre più spesso in futuro, l’espressione “to trans the gay away” (“eliminare i gay attraverso la carta trans”). sappiate che stiamo parlando di persone come questa, e della loro ideologia.

Ho già chiarito in passato come io pensi che l’incredibile entusiasmo e favore di cui sta momentaneamente godendo la questione trans nel mondo dei social media sia totalmente strumentale. Le persone trans vengono usate come testa d’ariete contro i diritti di donne e gay, ma non appena ottenuto il risultato auspicato verranno scaricate nella mer….
In parole povere, il libertarianesimo dà oggi uno spazio esagerato alla questione trans non perché ami i diritti trans, bensì perché odia i diritti gay e delle donne , che essendo diritti collettivi vanno contro l’iper-individualismo estremo che questa ideologia (quasi un culto religioso) propugna.

Anche se non siete d’accordo con me in questa analisi, anche se magari la giudicate estrema, vi sfido comunque a prendere le parti di questa persona, che a chiunque la guardi non appare affatto come la “vera donna” che pensa di essere, bensì come un ragazzino gay estremamente effeminato che “schecca”, e che in una società veramente libera avrebbe avuto il pieno diritto a essere un maschio estremamente effeminato, che si muove e veste come gli pare e piace senza che la sua vita fosse per questo, come ammette, “rovinata”.

Credo che questo caso mostri come l’uso strumentale della questione trans stia servendo per riaffermare quel binarismo di genere che in teoria si proclama e giura di voler abolire.
Un po’ come con la Chiesa cattolica, che si è sempre arricchita in modo osceno con la scusa di combattere la povertà. O come con il potere sovietico, che ha escluso dal processo decisionale le classi più basse nel nome del “tutto il potere alle classi più basse”. Esempi che dimostrano come sia perfettamente possibile perseguire la politica “nero” nel nome della proclamata volontà di far trionfare la politica “bianco”.

Lo dimostra il fatto che oggi, le campagne che vedete contro le “terapie riparative” non hanno più come scopo impedire che si usi la questione trans per “aggiustare” bambini gay facendone “bambine etero”, bensì per l’esatto contrario, ossia impedire a chiunque di suggerire che forse non c’è nulla da riparare, e che potremmo lasciar crescere i bambini gay effeminati e le bambine lesbiche maschiaccio perché diventino esattamente ciò che sono, e abbiano il pieno diritto ad esserlo.

Questo è, oggi, lo scopo della passione per la questione trans: riaffermare che o sei un maschio o una femmina “tradizionale”, oppure sei “fuori”, nello zoo dei casi psichiatrici. O meglio, “neurodiversi”.

Libera la persona che parla in questo spaventoso video di fare ciò che vuole della sua vita, incluso sprecarla. Ma poiché il movimento di cui fa parte utilizza le sue argomentazioni per castrare, chimicamente e chirurgicamente, minorenni che non hanno neppure l’età minima per comprare una birra al supermercato, anziché limitarci a provare pena per lei, come avremmo fatto in passato, e cercare di aiutarla a superare la sua divorante omofobia, come avremmo fatto in passato, oggi è necessario combatterla, purtroppo, e combattere la visione regressiva, repressiva e ALLA LETTERA castrante che porta avanti.

Non c’è nulla di meritorio nell’essere parte della maggioranza. Non c’è nulla di sbagliato nell’essere parte di una minoranza. Essere un maschio effeminato non è un reato. Esprimere pubblicamente la propria effeminatezza non è un reato.

Dobbiamo cambiare la società perché accetti tutte le differenze.
E non, cambiare chi è differente in modo che la società l’accetti, come propone questa pazza col botto.

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